Dal vocabolario politico di Icilio Ripamonti rivisitato

Inversione di tendenza

INVERSIONE DI TENDENZA (def.): comportamento politico che ha molti punti in comune con la manovra automobilistica dell' inversione di marcia. Ne segue che era ( ed è) un tipo di movimento che è piaciuto molto alla DC, forse tanto quanto la reversibilità.Le inclinazioni naturali della DC, partito cattolico e borghese, non andavano di certo all' epoca, verso i socialisti (nonostante che con quest' ultimi spartì il Governo) e che, oltretutto erano materialisti storici e non volevano bene a Gesù.
Però siccome la DC era un partito violentemente strategico e poiché ciò che le stava a cuore, persino più di Gesù, era ( ed è) il potere, quando ci fu la minaccia di perdere la maggioranza o comunque di continuare ad arrovellarsi in una crisi pericolosa, fece un' inversione di marcia( e di tendenza) e andò verso i socialisti, trattandoli come fratelli e li pregò di condividere le gioie epicuree del banchetto governativo.
Le questioni ideologiche apparvero quisquiglie, a parte le infinite analogie esistenti fra socialismo ed evangelismo.
Poi quando si cominciò a bisticciare con i socialisti, l' allora ministro Moro, impose alla macchina governativa un' inversione di tendenza ancor più secca, mettendo in atto la strategia dell' attenzione. Si guardò oltre le spalle dei socialisti, addirittura provando una sorta di amore platonico e disinteressato verso i comunisti, ribadendo così una sostanziale parallelità ideale fra materialismo storico e paleocristianesimo.
Con Andreotti poi si capì che quell' amore era solo strategico e solo con il suo governo, definitivamente, la vettura ornata dello scudo crociato fece addirittura un' inversione ad " U " sulla strada del destino politico italiano, correndo così velocemente verso destra, come pateticamente era corsa verso sinistra, a riconciliarsi così con i vecchi amici liberali e persino con i missini. Il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge.
Poi di nuovo un' altra pagliacciata, un altro fulmineo trasformismo alla Fregoli: la DC invertì la direzione di marcia ( e di tendenza), riscontrando nella sua dottrina la palese identità con il marxismo. Tornò così dai socialisti chiedendo il tesseramento in massa dei suoi affiliati.
E in ultimo, in un'ulteriore crisi, la DC fece poi qualche chilometro a destra richiamando al Governo, nella compagine di centrosinistra capeggiata da Rumor, l' on. Andreotti che come ministro della difesa, mantenne relazioni di cordialità con la destra militare. 

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